Venezia, simbolo di architetture senza tempo e di inestimabili patrimoni artistici oggi può vantare anche un sistema di trasporto avveniristico ed innovativo qual è il People Mover inaugurato qualche mese fa.
Per collegare l’isola del Tronchetto a Piazzale Roma infatti è stato realizzato un moderno sistema di trasporto in grado di “muovere” fino a 3000 persone all’ora per direzione in maniera veloce, confortevole ed ecologica.
Il progetto è particolarmente entusiasmante per la spettacolare architettura in vetro ed acciaio curata dall’Architetto Francesco Cocco di Rovereto, in realtà nativo di Venezia, responsabile del design dell’opera.
Evoca un volo di gabbiano la struttura delle fermate, realizzate con un’ossatura in acciaio sormontata da una copertura in vetro dall’azienda Stahlbau Pichler che ha provveduto anche alla messa in posa dell’intera struttura.
Il progetto ha richiesto attenzione particolare alle tolleranze dimensionali dell’acciaio in rapporto alle particolari applicazioni del vetro di copertura, soprattutto per le parti curve della stazione Tronchetto.
La fermata di Piazzale Roma invece ha imposto notevoli sforzi organizzativi per coordinare la posa delle strutture al passaggio di vetture e pedoni che non è mai stato interrotto.
CREDITS
Nome realizzazione: People Mover
Localizzazione: Venezia
Anno di fine lavori: 2010
Committente: comune di Venezia
Finanziatori: ASM s.p.a, la società del comune di Venezia, più un finanziamento ministeriale.
Progetto Architettonico: Arch. Francesco Cocco
Progetto Strutturale fermate: Stahlbau Pichler srl
Realizzazione e posa struttura fermate: Stahlbau Pichler srl
Realizzazione e posa copertura fermate: Stahlbau Pichler srl
Impianti tecnologici: Doppelmayr
Opere civili: SACAIM e SICOP srl, ATI e Doppelmayr
Il Business Center Quattro Corti, ideato dallo studio milanese Piuarch, che ha presentato il progetto vincitore al concorso di Galaxy LLC per ristrutturare e ricostruire un’area nel centro della città, ha trovato in Stahlbau Pichler l’azienda in grado di progettare, produrre e mettere in opera un sistema di facciate davvero unico che costituisce di fatto il tratto distintivo di quest’opera, il volto del progetto.
Quattro corti, quattro colori, quattro anime: il Quattro Corti Business Centre, con i suoi 23.500 mq sviluppati nelle immediate vicinanze dell’Ermitage e della Prospettiva Nevsky, deve il suo nome ad una delle caratteristiche fondamentali del progetto: le quattro corti create appositamente all'interno del lotto per dare luce agli spazi interni.
La struttura si presenta divisa in due parti: degli edifici preesistenti sono state mantenute le volte di mattoni e sono stati conservati i muri portanti in laterizio, con un rinforzo delle fondazioni di roccia che poggiavano su pali in legno. Nella zona di nuova costruzione, sono state invece realizzate le quattro corti cromatiche.
All’ultimo piano i due edifici sono stati collegati mediante una copertura in metallo, realizzata con inclinazioni diverse, così da riconnettere mediante struttura continua le pendenze asimmetriche dei diversi tetti.
Le facciate continue, realizzate da Stahlbau Pichler, occupano una superficie pari a 3.000 mq e svolgono un ruolo di primaria importanza, essendo esse a definire la natura stessa dell’intero progetto, un sistema di comunicazione tra passato e presente, l’affaccio su una città che porta in sé i fasti di ieri ed il dinamismo di oggi.
Quattro Corti rappresenta un progetto che potremmo definire in buona parte made in Italy, ottenuto da una sinergia tra aziende russe ed italiane. Proprio quando si parla di collaborazioni importanti e lavoro di squadra Stahlbau Pichler sa giocare un ruolo importante.
La cooperazione di aziende importanti ha permesso la concretizzazione dell’idea progettuale dello studio PIUARCH, apportando una nuova opera all’architettura contemporanea internazionale.
Quattro Corti, concorso ad inviti, primo premio
Tipologia: Uffici, Business Center - superficie costruita 20.000 mq
Hotel - superficie costruita 3.500 mq
Luogo: San Pietroburgo, Russia
Anno: 2006 – 2010
Committente: Artem Shakhnazarov - Galaxy.LLC
Investimento: 80 milioni $
Contact architect: Sosnilo Mikhail – ALMENDA
Progetto architettonico: Piuarch
Progetto strutturale: Tekne S.p.a. - Milano
ZAO TAVR - San Pietroburgo
Progetto impiantistico: Tekne S.p.a. – Milano ZAO ALMENDA - San Pietroburgo
Progetto illuminotecnico: Rossi Bianchi Lighting Design
Fase: lavori terminati
Sistema di facciate: Stahlbau Pichler S.r.l.
Project Management: Frank Verbeeck
Structural and Thermal Engineering: Ing. Massimo Colombari
Arredi fissi e porte: Lualdi S.p.a.
Marmi intero edificio: Marmi Due Ci S.r.l.
TendeResstende: S.r.l.
Pergolato ristorante: Brianzatende S.p.a.
Arredi fissi e mobili: albergo Interior Plus
Illuminazione facciata: IGuzzini Illuminazione S.p.a.
Illuminazione interni: Telmotor S.p.a. / TecnoDelta S.p.a.
Parcheggi elevatori: Interpark S.r.l.
La nuova sede SALEWA rappresenta un vero e proprio polo per la città e risponde al duplice bisogno di nuovi spazi lavorativi da un lato e di aree per l’interazione sociale dall’altro.
Nella concezione dell’opera hanno giocato un ruolo fondamentale i rapporti con i diversi elementi circostanti: l’autostrada, riferimento dinamico, i campi a sud e le montagne a nord, scenario naturale, gli accessi al lotto dalle aree urbane, richiamo all’interazione sociale. In questo puzzle di realtà preesistenti s’inserisce l’opera come tessera di unione tra le parti, città, natura, vie di comunicazione.
Il progetto risponde alle esigenze del committente da un lato e del paesaggio dall’altro attraverso la bifaccialità dell’edificio. Venendo da sud, dall’autostrada, si percepisce l’arco delle montagne dietro Bolzano e si incontra la nuova sede quale primo edificio della zona industriale, nello specifico il progetto in questa sezione risponde alla necessità di mediazione tra una scala edilizia ed una scala paesaggistica, estrinsecandosi in una forma sintetica. A nord invece una sorta di abbraccio della struttura ricerca la creazione di un luogo urbano, una sorta di piazza che risponde alla natura in mutamento delle moderne zone industriali le quali divengono luoghi di interconnessione e comunicazione sociale.
La qualità architettonica dell’intervento, derivante da un attento studio del paesaggio circostante, l’accessibilità alla struttura e la presenza di uno spazio verde adiacente, direttamente collegato ad essa, sono le caratteristiche principali della struttura.
Dal punto di vista della disposizione dei flussi e degli spazi a nord trova luogo il volume delle torri con gli uffici e lo showroom; a est la palestra di roccia; a sud i magazzini. Lo spazio pubblico in direzione sud diventa il cuore verde del complesso.
I volumi degli uffici e della palestra di roccia dialogano tra loro e con le montagne circostanti abbracciando lo spazio verde centrale, mentre il magazzino è trattato come una grande topografia artificiale.
Le funzioni correlate, asilo nido, giardino pensile, bistrot, sono state trattate nel complesso della progettazione con minuziosa attenzione.
L’asilo trova collocazione al quinto piano ed è predisposto per ospitare 10 bambini, dotato di spazio d’ingresso, area giochi di gruppo, servizi igienici, area riposo e piccola cucina, si affaccia sul lato nord e ovest dove è protetto dalla lamiera forata; è dotato di uno spazio esterno recintato per il gioco posto sul giardino pensile al terzo piano. E’ accessibile dalla hall principale dell’edificio e dal parcheggio interrato.
Sul tetto del magazzino, scavato nella copertura, si trova il giardino pensile, visibile da tutti i piani, si presta a divenire la location ideale per eventi e meeting.
Nell’area verde si trova poi il bistrot, vero e proprio luogo di relax e svago per i dipendenti e per gli ospiti di SALEWA.
Uno dei tratti distintivi del nuovo quartier generale SALEWA sarà sicuramente la palestra di arrampicata che sorgerà al suo interno. Una grande apertura scorrevole, che dona la sensazione di arrampicare all’aperto, è la caratteristica saliente del progetto, che avrà una superficie di arrampicata di ben 2000 mq per un'altezza di 24 metri con una parete di 19,5 metri, in altre parole la più grande palestra di arrampicata italiana e tra le maggiori in tutta Europa. L'interno e le pareti della struttura, rivestite di pannelli di puro zinco, sono stati ideati dall'ingegnere Ralph Preindl e prevedono circa 90 vie, uno strapiombo alto 9,5 metri, due zone arrampicata oltre a un'area boulder e ad alcuni blocchi boulder all'aperto. Una parte della palestra, che potrà accogliere contemporaneamente fino a 250 climber, sarà inoltre riservata alle scolaresche e alla formazione. Completano la palestra ampi locali riservati a docce e spogliatoi e, in una piacevole ambientazione esterna, un laghetto ed il bistrot.
Il complesso presenta un impianto fotovoltaico in copertura, posto sulla parte dedicata ai magazzini, con potenza pari a 450 kW, in grado di generare 520.000 kWh all’anno di energia elettrica per un risparmio di 335 ton di anidride carbonica in termini di emissioni.
Il sito presenta una estensione notevole, con 17.208 mq di superficie; questo ha permesso di poter usufruire di adeguati spazi di stoccaggio e di gestire l’organizzazione del cantiere con tutti i mezzi necessari, tra cui 7 gru.
Importanti gli interventi realizzati da Stahlbau Pichler per quest’opera, dalle strutture ai sistemi di facciata.
Una realizzazione questa che richiesto un notevole impegno organizzativo per lo sviluppo progettuale in tempi molto ristretti per affrontare le complesse fasi di produzione ed la coordinazione durante le fasi di montaggio con le altre aziende operanti nel cantiere.
La geometria delle torri e degli edifici che compongono l’headquarter SALEWA risulta molto articolata, quindi molte sono state le particolarità tecniche da soddisfare.
Riuscire a fare funzionare staticamente tutte le parti a sbalzo dei rivestimenti in alluminio, realizzate con sottostrutture in acciaio ancorate a retrostanti nuclei dei vari edifici, realizzati con diverse tipologie costruttive (cemento armato, prefabbricato in c.a.p. e legno lamellare), senza poter prevedere dei giunti di dilatazione visivi in facciata; riuscire a fare combaciare le varie facce della pelle in alluminio con le facciate vetrate con un innesto secco, senza poter prevedere lamiere di raccordo e compensazione, questa alcune delle sfide affrontate dall’azienda Stahlbau Pichler, senza dimenticare le dimensioni fuori standard dei pannelli vetrati con cui si è lavorato e le restrittive prescrizioni richieste da capitolato per certificare l’edificio “casa clima”.
Per sopperire a tutte queste problematiche tecniche ci si è avvalsi di un particolare software 3D, dovendo progettare e produrre tutti quanti i materiali sui soli disegni architettonici, non potendo fare un rilievo in cantiere delle strutture portanti, visti i particolari tempi ristretti.
Proprio la capacità di saper rispondere alle richieste in tempi brevi con perizia e ingegno è uno dei tratti distintivi di Stahlbau Pichler.
Grazie alla sua abilità nel dare non solo un prodotto rispondente ai più alti standard qualitativi, ma anche un supporto ingegneristico e progettuale, Stahlbau Pichler si propone come vero e proprio partner nella realizzazione di importanti opere come questa.
Dalla progettazione e sviluppo della struttura al rivestimento di facciata, al cliente è assicurata la collaborazione con un unico referente in grado di sviluppare tutto il lavoro esecutivo, portarlo in cantiere e montarlo. Un unico interlocutore quindi, diviene sinonimo di tempi stretti ed ottimizzazione delle energie, queste caratteristiche si sono rivelate fondamentali per collaborare a completare quest’opera rappresentativa della tecnologia e della forza dell’uomo.
CREDITS
Nome realizzazione: SALEWA Headquarters
Localizzazione: Bolzano
Anno di fine lavori: 2011
Committente: SALEWA-Oberalp spa
Progetto Architettonico: CZA Cino Zucchi Architetti e Park Associati
Progetto e posa struttura in acciaio: Stahlbau Pichler srl (ing. Massimo Ciocca)
Realizzazione : Stahlbau Pichler srl
Progetto sistemi di facciata: Stahlbau Pichler srl
Realizzazione e posa sistemi di facciata: Stahlbau Pichler srl
Direzione lavori: Plan Team (Bolzano)
Sempre nel nome della ricerca della qualità migliore, lo sviluppo tecnologico viene portato avanti nel pieno rispetto della tradizione.
Affidata a Stahlbau Pichler la realizzazione della nuova sala cottura.
Forst frazione del comune di Lagundo presso Merano; un complesso di costruzioni proporzionate, ordinate, decorate con gusto, in perfetta armonia con il paesaggio circostante, costituisce la sede FORST, nome legato indissolubilmente a questa terra, simbolo di tradizione e amore per la natura, sinonimo di birra di qualità tra tradizione e modernità.
La Birra FORST, fondata nel 1857 da due imprenditori meranesi che ebbero la felice intuizione di individuare la zona perfetta per questo tipo di produzione, oggi si rinnova. La nuova sala cottura si rivela un investimento fondamentale, solo qui infatti si determinano le varie tipologie di birra che poi andranno a soddisfare il consumatore. Modernissime tecnologie al servizio di metodologie tradizionali sono utilizzate dai mastri birrai per guidare e controllare tutte le fasi di processo.
Ancor oggi FORST é proprietà della famiglia Fuchs Von Mannstein che tiene fede alla sua filosofia aziendale: qualità dei prodotti nell’assoluto rispetto della natura.
Elementi come qualità e rispetto per l'ambiente, così emblematici del marchio , unitamente al forte legame con la tradizione e lo spirito di innovazione sono alla base dell'idea da cui si è poi sviluppato l'intero progetto della nuova sala cottura.
La fabbrica della Forst si presenta come una sorta di villaggio, un microcosmo indipendente armonicamente inserito nel territorio che la ospita, complicato risultava inserire in questo contesto cosi ben modulato un nuovo elemento di così grandi dimensioni. La soluzione è stata la rottura con l'architettura circostante, l'abbandono del sistema di camuffare la funzione a favore dell'immagine, così hanno preso vita forme geometriche inusuali, grandi membrane trasparenti affiancate ad elementi impenetrabili.
Materiali da costruzione tradizionali assumono connotati altamente innovativi grazie a tecnologie avveniristiche: calcestruzzo, acciaio e vetro il tutto sapientemente fuso in un accordo musicale ritmato, una combinazione tra forza e trasparenza, tra pulizia e limpidezza, un richiamo diretto al prodotto FORST.
L'insieme di tutti i materiali utilizzati, dall’alta valenza ambientale e tecnologica , conferiscono all'edificio un carattere unico dal forte impatto emotivo.
L'opera si compone di tre elementi:
una parte interrata che custodisce il cuore impiantistico dell'edificio e due elementi fuori terra, il Pavillon e il Silohaus.
Il primo, all'interno del quale sono collocate le caldaie, è stato realizzato in acciaio e vetro per permettere la visione e la percezione del suo interno anche dalla strada, il secondo, che ospita lo stoccaggio delle materie prime, realizzato in calcestruzzo e acciaio, appare ermetico e imperscrutabile, un monolite il cui rivestimento in lamiera di titanio riproduce macroscopicamente un reticolo cristallino.
Stahlbau Pichler, che di tutto il progetto è stato general contractor, opera da oltre 30 anni nel settore delle soluzioni strutturali in acciaio e dei rivestimenti di facciata, offrendo ai propri clienti soluzioni complete che vanno dalla bozza di progettazione, passando per la tecnologica ingegnerizzazione fino alla produzione diretta e al montaggio in opera.
Per la costruzione di questa sala di cottura altamente tecnologica, appositamente pensata per la Birra FORST, sono state impiegate 550 tonnellate di cemento armato, 380 tonnellate di costruzione in acciaio e più di 4000 metri cubi di calcestruzzo.
Sono stati impiegati 1.100.000 chilogrammi di acciaio, 35.500 chilogrammi di alluminio e 110.000 chilogrammi di acciaio legato.
La superficie delle lastre di vetro è di 4.800 metri quadri e presenta un peso pari a 60.200 chilogrammi.
Per la facciata della struttura dei silos del malto, su una superficie di oltre 3.500 metri quadri (pari a mezzo campo da calcio), sono state aggraffate 3.750 scandole. Nella nuova sala di cottura sono stati posati 2.500 metri di tubazioni in acciaio legato e 86.000 metri lineari di cavi elettrici.
CREDITS
Nome realizzazione: nuova Sala cottura della birra FORST
Localizzazione: Forst/Lagundo presso Merano
Inizio lavori: novembre 2009
Posa prima pietra: 8 dicembre 2009
Messa in servizio: 15 febbraio 2011
Inaugurazione ufficiale: 16 giugno 2011
Committente: Birra FORST SpA
General contractor: Stahlbau Pichler srl
Obiettivo: modernizzazione della tecnica impiantistica, riduzione del consumo di energia primaria, garanzia di produzione e qualità del prodotto, facilità manutentiva.