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Come aumentare l’eco-consapevolezza: la cosmesi dal packaging bio

Come aumentare l’eco-consapevolezza: la cosmesi dal packaging bio

Anche se c’è ancora molta strada da fare per percorrere la direzione del “packaging free”, aziende e consumatori stanno aumentando la loro eco-consapevolezza. L’idea è quella di incoraggiare gli utenti a responsabilizzarsi maggiormente, soprattutto nelle abitudini quotidiane, e fare la loro parte nella lotta contro i rifiuti nocivi per il pianeta.

Le bottiglie di plastica, per esempio, impiegano 1000 anni per decomporsi in una discarica, e più della metà di esse viene utilizzata una volta sola. Il designer islandese Ari Jónsson ha creato una bottiglia biodegradabile dalla lavorazione delle alghe, che inizia a disintegrarsi una volta vuota.

 

Questo approccio, iniziato nel mondo del food, sta prendendo piede anche nel settore beauty. La tendenza è l’incremento dell’eco-design: Zero Waste Australia ha fatto del “no plastic” uno dei propri capisaldi, commercializzando prodotti 100% naturali e in contenitori di vetro da restituire dopo l’uso. Le etichette sono anch’esse biodegradabili.

 

Anche il noto marchio di bellezza Lush ha lanciato un approccio innovativo per sensibilizzare ad un futuro senza plastica: il Naked Shop in via Torino a Milano, è un negozio dove i prodotti vengono venduti “nudi”, eliminando completamente l’imballaggio. 

 

Da segnalare anche la bio-plastica biodegradabile al 100% di Pai Skincare o chi cerca plastiche di origine vegetale per i propri packaging, come L’Erbolario, che da qualche tempo li realizza in Polietilene Green (un derivato della canna da zucchero) e in Green Pet, prodotto per il 30% da fonti rinnovabili.