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Thursday, 15 April 2021 15:20

Una casa minimal dal fascino enigmatico

Fare spazio all’essenza. Questo è lo stile minimal.

Abbandonare l’eccesso, la ripetitività, il decoro per la semplicità, una sorta di decluttering dell’arredamento per giungere al benessere e avere solo gli elementi essenziali che fanno stare bene.

È quello che ha scelto la committenza di un appartamento in Belgio: un grande open space si apre per contenere il soggiorno e accogliere un grande divano modulare rivestito con un tessuto naturale e affacciato su un grande camino e la sala da pranzo, anch’essa realizzata con complementi in legno naturale e sedie wishbone.

Ogni elemento è studiato nel dettaglio e posizionato come un’opera d’arte all’interno di una galleria, ampiamente valorizzato nelle sue linee semplici ma al contempo estremamente eleganti.

L’elemento circolare compare spesso come leitmotive mentre ci si aggira all’interno dell’abitazione: i vasi circolari che accolgono le piante da interno sono realizzati con elementi metallici che si rifanno alle applique a parete, anch’esse realizzate con un cerchio di metallo scuro sezionato per ospitare un piccolo contenitore in cui sono stati inseriti dei fiori colorati. Dei globi astrali che portano il visitatore in uno spazio ultraterreno e sognante, anche se sempre rigoroso, lasciando la mente libera di vagare. Anche per le luci la scelta è caduta su lampadari dalle forme circolari, che ricordano i pianeti di una galassia, per culminare con una applique speciale a led dalle sembianze lunari.

L’elemento umano, prettamente femminile, è composto dalle decorazioni a parete: da una parte, una composizione di piatti, delle più svariate colorazioni, tra cui quelli di Fornasetti ritraenti l’affascinante Lina Cavalieri, bellezza classica dallo sguardo enigmatico, dall’altra, una stampa moderna con una donna dalla testa che ricorda la Luna nel corridoio, fino al soggiorno, in cui si possono notare delle installazioni di metallo che ricreano le sembianze di volti femminili surreali.

Nel complesso un total white, spezzato e smorzato dal verde allegro degli elementi vegetali, dal legno naturale dei complementi e dal color antracite del metallo, usato anche sulle scale che portano al piano superiore, dove si trova un bagno del medesimo stile di tutta la casa: l’ambiente è ampio, pulito, rigoroso e…bianco. Al centro, una vasca da bagno con dettagli antracite sembra la protagonista dell’esposizione.

Ma il bello di questa casa è che tutto è connesso, ogni elemento comunica con l’altro con grande naturalezza: merito della superficie, che con continuità riveste il pavimento di tutti gli ambienti. Per creare questo effetto neutro e fluido è stato scelto Microtopping®, il rivestimento innovativo firmato Ideal Work® capace di rivestire qualsiasi superficie, in orizzontale e verticale, in soli 3 mm di spessore, creando spazi interconnessi e contemporanei di grande impatto.

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Thursday, 15 April 2021 15:13

Museo ZOYA: la forma contemporanea della memoria

Nel villaggio di Petrischevo, vicino a Mosca, è stato recentemente inaugurato il Museo ZOYA, progettato dallo Studio Architectural Buro A2M. Il museo è dedicato a Zoya Kosmodemyanskaya, che, per il coraggio dimostrato durante la Grande Guerra Patriottica Russa, fu insignita del più alto titolo onorifico dell’Unione Sovietica, Eroe dell’Unione Sovietica. Il museo sorge infatti vicino al luogo in cui Zoya fu catturata e giustiziata dall’armata tedesca nel 1941.

Situato su un grande terreno immerso nella campagna russa e circondato da un villaggio composto prettamente da edifici a un piano, il Museo è stato pensato come un complesso formato da diversi volumi indipendenti ma comunicanti tra loro attraverso un colonnato che corre lungo l’intero perimetro del museo.

Oltre ad avere un ruolo di unione, questo colonnato amplia l’area pedonale esterna coperta, fornendo inoltre uno spazio di transizione tra edificio e paesaggio.

L’edificio principale, che copre un’area di 2500 mq, si compone di due piani e un’area espositiva, una caffetteria, un negozio di articoli da regalo e tutti i servizi associati. Ogni sala è stata pensata come un volume indipendente con una propria funzione espositiva con punti di apertura sull’esterno: è così che quel paesaggio storico entra nella narrazione della mostra. Lo schema paesaggistico prevede invece un percorso pedonale di 50 m di diametro, che circola attorno ai monumenti storici della Grande Guerra Patriottica Russa: la statua in onore di Zoya Kosmodemyanskaya, un vecchio museo, la casa Kulik e il luogo delle esecuzioni. Nel complesso, il Museo Zoya appare come un luogo di memoria contemporaneo, ma che mantiene un legame unico con il passato.

La facciata esterna è composta da panelli di cemento armato, che accentuano gli effetti di luce e ombre e interpretano le forme delle case dei villaggi circostanti. All’interno, il minimalismo assoluto: l’uso di materiali naturali e dalle tonalità neutre consentono infatti di rendere l’esposizione la vera protagonista.

Proprio per questo per le superfici sono state scelte due soluzioni in grado di fornire le più elevate performance tecniche e la neutralità estetica necessaria a risaltare gli esposti: per la sua elevata resistenza al traffico, abrasione e durabilità nel tempo, Nuvolato Architop® è stato utilizzato per rivestire le pavimentazioni del museo, mentre per le pareti e per il bookshop è stato preferito Microtopping®, in grado di donare un effetto vellutato e accogliente al contesto.

Due soluzioni contemporanee e continue, ideali negli ambienti museali come questo per unire e ampliare gli spazi. Inoltre, l’effetto cemento, che sia quello graffiante e brutale di Nuvolato Architop®, o quello materico e soft di Microtopping® ben si abbina a svariati materiali e stili di arredamento, da quelli più eclettici a quelli più rigorosi come nel caso del museo Zoya, nei cui interni sono stati scelti arredi in legno naturale per creare un piacevole contrasto visivo, pur mantenendo l’armonia del tutto.

 

Architects: Architectural buro A2M

Area: 2500 m²

Year: 2020

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L’Ensanche di Barcellona è il secondo distretto della città, nonché una delle zone turistiche più conosciute. Il nome significa “espansione” ed è stato nominato in tal modo durante il processo di ampliamento delle aree urbane, che ha portato alla demolizione delle vecchie mura di Barcellona.

Proprio in questo quartiere è ancora possibile trovare numerosi palazzi storici di inizio ‘900. In uno di questi, e precisamene nel complesso storico delle Case Armenteras e Parellada, progettato tra il 1907 e il 1909 dall'architetto Arnau Calvet i Peyronill e oggi elencato come Patrimonio Architettonico nel Ensanche de Barcellona, si trova un appartamento dallo stile inedito; un meraviglioso esempio di unione del passato con il presente.

Il progetto di ristrutturazione è stato curato dall’Arch. Nicola Tremacoldi, il cui concept si è concentrato sulla valorizzazione  e adattamento del patrimonio architettonico. La sfida del progetto è stata proprio rispettare la qualità compositiva della pianta dell’appartamento disegnata dall’architetto, senza snaturarla: l’architetto si è così concentrato sulle zone giorno e ha creato un ampio e arioso open space unendo soggiorno e cucina. Il resto dell’appartamento è composto da un atrio, tipico degli appartamenti dell'Ensanche Barcelonesa di inizio XX secolo, tre camere da letto, due bagni, uno spogliatoio e un ripostiglio.

L’atrio forma un asse lungo 20 metri che comunica in tutte le stanze della casa ed è stato utilizzato per distribuire le strutture: è in questo spazio che durante i lavori di abbattimento del controsoffitto, è stata scoperta l’esistenza del tetto originale. È stato così progettato un cornicione aperto per lasciare la visione del soffitto originale e allo stesso tempo nascondere i condotti di condizionamento.

Ma ciò che risalta maggiormente in questa abitazione sono i pavimenti originari a mosaico Nolla, che con le loro tonalità calde e decorazioni, rappresentano l’elemento visivo più importante della casa: sono stati infatti svolti numerosi studi dei materiali e delle tonalità affinché ogni elemento fosse ben valorizzato. Lo si nota ancor più in cucina, dove è stata conservata la traccia fisica del muro che separava gli ambienti e che ora si trasforma in una sezione verticale, che supporta e aumenta la funzione estetica della cucina e della sua composizione. Questo muro sospeso è un gesto di Interpretazione manierista nel contesto modernista dell'Ensanche.

Per bilanciare i pesi di presente e passato, è stata scelta una cucina dalle forme minimaliste e in tonalità chiare e neutre, che contribuisce a rendere più luminosi gli interni e a dargli un tocco di modernità

Il rivestimento ha avuto il ruolo finale, quello di mettere in comunicazione il tutto senza eccessivi contrasti: per questo è stato scelto Microtopping® Ideal Work®, la soluzione cementizio-polimerica che consente di creare spazi unici e sempre su misura. Proprio la sua capacità di rivestire qualsiasi superficie, orizzontale e verticale, in soli 3 mm di spessore e le proprietà tecniche hanno consentito a Microtopping® di rivestire il piano cucina e i pavimenti che uniscono soggiorno e cucina.  La sua estetica vellutata e neutra ha consentito la massima libertà progettuale e di giocare con armonici contrasti con il pavimento originario, a rappresentazione di come il futuro comunichi sempre con il passato.

 

Architetto: Nicola Tremacoldi

Fotografo: Jordi Miralles

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Nel centro di Zagabria, vicino all’area pedonale e all’interno di un edificio degli anni ’30 si trova oggi un moderno loft di 150 metri quadrati, recentemente ristrutturato dagli architetti Lea Pelivan e Toma Plejić di Studio UP, che lo hanno denominato “Loft Bianco”.

Autori di progetti architettonici importanti, tra cui il Gymnasium di Koprivnica, per la ristrutturazione di questo loft, gli architetti hanno deciso di creare una capsula lontana dal tempo, decisamente contrastante con gli esterni in stile razionalista dell’edificio.

Dell’appartamento, già in ottime condizioni, è stato mantenuto solo lo scheletro in cemento, mentre gli interni sono stati abbattuti e ridisegnati per dare una nuova disposizione agli spazi e creare una camera da letto in più e più aree bagno. Il loft è ora diviso in due zone: l’area giorno, caratterizzata da un ampio open space, rivolta verso la strada, e l’area notte, che osserva i giardini pensili. La ristrutturazione ha comportato anche la realizzazione di una piccola loggia, adibita a zona spa con vasca idromassaggio, inserita nel giardino d’inverno.

Ciò che salta subito agli occhi, una volta varcata la soglia è proprio lui: il colore bianco. Utilizzato in tutte le sue sfumature, il bianco riesce meglio di ogni altro colore a scardinare uno spazio dal suo tempo, donando al loft uno senso di eterno e di etereo. Oltre al bianco, gli unici altri colori che si scorgono sono il grigio, il marrone e l’oro, pochi elementi per conferire qualche tocco di comfort e pregio alla casa. I materiali utilizzati invece vedono il cemento, sia per i rivestimenti che per il soffitto, la betulla per le impiallacciature, il vetro stratificato con specchi e l’oro goffrato.

Una capsula lontana dal tempo, che con il tempo mantiene comunque un legame, e questo è dato dal soffitto in cemento armato a costine. Sebbene presentasse qualche imperfezione, gli architetti hanno deciso di esporlo nella sua forma originale, in quanto manufatto e testimonianza delle imprese ingegneristiche degli anni ’30.

“Ma la vera particolarità è stata la sperimentazione con il vetro: in collaborazione con l'artista Silvije Vujičić, sono stati fatti degli interventi con un rivestimento in vetro stratificato all'interno del quale è stato inserito un laminato resistente alla corrosione, tessuto con un foro riflettente o vetro goffrato con una struttura radiante dorata” - afferma l’Arch Lea Pelivan.

Il risultato è davvero unico: questi vetri specchiati creano infatti un effetto ottico unico, ampliando visivamente lo spazio. Lo stile graffiato e frammentato sembra inoltre creare una sorta di porta temporale che trasporta il visitatore in un’altra dimensione. Una vera opera d’arte.

Per fondere gli ambienti, contribuendo a creare questa capsula nel tempo, è stato utilizzato Microtopping® Ideal Work®, il rivestimento capace di rivestire in soli 3 mm di spessore ogni tipo di ambiente, in orizzontale e in verticale. Scelto nella colorazione white, Microtopping® è riuscito a fondersi completamente nello spazio, in armonia con tutti gli altri elementi.

Non finisce qui, perché ogni angolo della casa ha un aneddoto particolare, anche l’acquisto dei mobili! I proprietari, viaggiando spesso all’estero, hanno acquistato tutti i complementi d’arredo direttamente da Whatsapp, in comunicazione diretta con gli architetti nello showroom! Tutto in 30 minuti.

 

Architetti: Lea Pelivan e Toma Plejić di Studio UP

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Abu Dhabi, una moderna metropoli situata su un’isola nella parte sudorientale del Golfo Persico, nella Penisola Arabica, è capitale degli Emirati Arabi Uniti, e in quanto tale è il centro delle operazioni governative e amministrative.

Tra gli uffici governativi, ce n’è uno con una storia particolare, The Founder’s Office. “L’ufficio del Fondatore” prende nome proprio da quello dello sceicco Zayed bin Sultan Al Nahyan, conosciuto negli Emirati Arabi come il Padre Fondatore, nonché principale fautore della formazione degli Emirati Arabi Uniti, di cui è stato presidente fino al 2004, anno della sua scomparsa, ed è stato realizzato per sovrintendere tutte le attività nell’ambito della celebrazione dei 100 anni dalla sua nascita.

Da sempre lo sceicco era conosciuto come un presidente illuminato, così l’ufficio, progettato dallo studio Bluehaus, è stato concepito per portare avanti i valori di saggezza, rispetto, determinazione, lealtà, senso di appartenenza alla nazione e capacità di sacrificio che Zayed bin Sultan Al Nahyan aveva dimostrato durante gli anni di presidenza.

L’interno si struttura come un ampio open space dalle tonalità sabbia, per ricordare il vicino deserto; anche nel corridoio, una lunga vetrata a parete contiene all’interno della sabbia, ricreando il fascino delle dune che conducono il visitatore nella sala principale. Le tonalità sono calde e i materiali naturali, alternati da un mobilio grigio e minimale, che dona un tocco di contemporaneità al tutto.

I soffitti sono stati realizzati con un intreccio fatto a mano “Al Sedu”, un’antica tecnica di tessitura beduina nominata Patrimonio culturale immateriale Unesco; ma la vera particolarità di questo ufficio è data dalla reception: dietro il grande bancone, realizzato con una gigantesca pietra proveniente dalla vicina montagna Jabal Hafeet, i faretti che compongono l’illuminazione a parete sono stati disposti per rappresentare la costellazione che si trovava in cielo durante la notte della nascita dello sceicco.

A scandire gli ampi scaffali, gli intrecci dei soffitti e gli altri complementi presenti serviva una superficie neutra, che mantenesse questo effetto vellutato e caldo dell’ambiente e unisse gli spazi: è stato cosi scelto Microtopping®, la soluzione Ideal Work® capace di creare in soli 3 mm di spessore un ambiente contemporaneo e d’effetto. Oltre che per i pavimenti, essendo una soluzione applicabile anche in verticale, Microtopping® è stato utilizzato per rivestire anche le pareti del corridoio, in perfetta sintonia con il colore caldo della sabbia. Scelto in una tonalità neutra, Microtopping® si accosta perfettamente ai materiali naturali, come il legno o la corda, e riesce ad esaltare al meglio ogni complemento e accessorio di arredo con grande eleganza.

 

Designer: Bluehaus Group

Contractor: Al Tayer Stocks

Photographer: Chris Goldstraw

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Monumento minore di un centro minore, la sopravvivenza della piccola chiesa di San Rocco a Rotello, in provincia di Campobasso, aveva un futuro incerto, fino ad oggi, grazie al progetto degli Arch. Luigi Valente e Mauro di Bona.

L’antica chiesetta del ‘500, già negli anni ’60 convertita ad auditorium, è stata trasformata in una sede permanente di spettacoli e sala polifunzionale. Si tratta di una ristrutturazione che ha apportato un aggiornamento delle prestazioni strutturali, energetiche e funzionali. La facciata esterna non ha subito alcuna modifica importante: le mura in pietra sono state integralmente preservate, anche per nobilitare la chiesa rispetto alle schiere residenziali che la circondano.

È all’interno che gli Architetti hanno avuto modo di operare con maggiore libertà di azione: varcata la soglia lo stile cambia radicalmente, come un salto dal passato al futuro. Uno spazio black and white moderno, in cui attorno ai ranghi serrati delle cento sedute nere, tutte le superfici verticali e orizzontali sono state sbiancate, le loro variazioni materiche e volumetriche semplificate in una sobria sequenza di chiaroscuri.

Solo alcuni frammenti riscoperti emergono da questa coltre uniformante: le travi del tavolato di sottotetto, ricostruito in luogo della controsoffittatura modulare di epoca recente, e soprattutto una porzione del pavimento originale, ritrovato grazie al ribassamento completo del piano di calpestio. Unica eccezione cromatica nell’intera navata, il parterre di pietra richiama la materialità perduta del luogo e delimita con la sua presenza uno spazio di rispetto tra gli spettatori e la scena.

A pavimento serviva una superficie capace di uniformarsi con lo stile moderno e di fondere ogni elemento nell’altro, in armonia: è stato così utilizzato Microtopping® Ideal Work®, la superficie che in soli 3 mm di spessore è in grado di  rivestire superfici in orizzontale e in verticale, con continuità. Utilizzato nella colorazione white, nella chiesa di Rotello Microtopping® ha creato uno spazio unico, contemporaneo e visivamente più ampio.

 

Architetto: Luigi Valente e Mario di Bona

Fotografo: Stefano Pedretti 

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Wednesday, 12 February 2020 09:51

Una villa nascosta nel paesaggio delle terrazze liguri

Ad Imperia, affacciata sul mare, Villa Nemes si confonde con il paesaggio delle terrazze liguri dentro cui è inserita. La casa, progettata da Giordano Hadamik Architects, si presenta come un edificio residenziale unifamiliare di circa 210 mq, con un’ampia piscina a sfioro di circa 50 mq che guarda il mare.

Affinché l’edificio si integrasse perfettamente con il panorama circostante, l’ampia facciata è stata rivestita in pietra naturale, con un tetto verde che minimizza l’impatto visivo e l’abitazione è stata circondata da essenze mediterranee.

Oltre a questa attenzione estetica, Villa Nemes presenta anche tutti gli elementi che la portano ai livelli di una Passivhaus: l’edificio è stato infatti isolato per ridurre i ponti termici, il patio esterno in legno e ghiaia garantisce la massima permeabilità del terreno; il tetto verde riduce la disparità termica e le ampie vetrate consentono di sfruttare al massimo la luce naturale. A questo si aggiungono l’utilizzo di fonti di energia sostenibile, come i pannelli solari e fotovoltaici. È stato infine installato un sistema di ventilazione meccanica per mantenere una qualità dell’aria interna ottimale, riducendo il consumo di energia.

All’interno l’abitazione presenta un grande ingresso centrale, che porta da un lato alla cucina e al soggiorno e dall’altro a cinque camere da letto, ognuna dotata di spazio esterno privato con vista sul mare. Tutti gli ambienti sono illuminati da ampie vetrate che lasciano entrare la luce del sole, creando al contempo un effetto di continuità tra interno ed esterno.
Nel complesso lo spazio risulta arioso e ordinato: lo stile è minimal, con l’utilizzo di pochi materiali di alta qualità – come la pietra ed il legno - e ogni complemento assolve una propria funzione, riempiendo tutto lo spazio.

Nell’ampio soggiorno, i mobili della cucina, del bar, della biblioteca, realizzati su misura, così come il tavolo della cucina e gli sgabelli, diventano un volume unico delle tonalità calde del legno. Un volume che gioca per contrasto con il muro di cemento esposto sul retro del soggiorno e con il pavimento, una superficie cementizia su cui è stato posato Microtopping® Ideal Work®. Un effetto finale vellutato e materico che ha saputo donare un carattere moderno e particolare a tutto l’ambiente.

 

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Street industrial Style: queste sono le parole che riassumono lo stile di un moderno appartamento di 83 mq situato nel centro di Bucarest.

Ispirata dalle tendenze di interior design che caratterizzano bar e ristoranti del momento, l’Arch Alexandra Zamfirescu per questo appartamento ha voluto trasporre l’industriale nel contesto residenziale, associandogli un leggero tocco vintage e innovativo. Ecco che ai soffitti in cemento grezzo vengono accostate pareti faccia a vista e pavimento in microcemento, a sua volta alternato da cementine anni ’60.
Protagonista dell’arredo è il colore: all’ingresso, un divanetto giallo ocra conduce ad un open space che comprende living, in cui spiccano due poltrone vintage in velluto rosso, e una cucina, in perfetto stile industriale. A contrastare il bianco e grigio dominanti, colori caldi, che contribuiscono al calore famigliare; nel complesso l’ambiente risulta minimalista, con pochi e eccentrici complementi d’arredo, per creare l’effetto di uno spazio ampliato.
L’Architetto ha saputo creare un mix sapiente, in cui i pezzi si distinguono attraverso i contrasti creati tra le inedite associazioni di forme e materiali, oggetti finiti e ruvidi, accenti forti e decorazioni grafiche. Quello che altrimenti sarebbe stato uno spazio industriale freddo, diviene accogliente, caldo e confortevole.

Per illuminare i locali sono state utilizzate delle strisce LED rigide, che si estendono su tutto il soffitto, illuminando i punti chiave (zona divano e isola e bancone della cucina) e creando un gioco di geometrie nel piccolo corridoio che porta alla zona notte. Quest’ultima è composta da una camera letto padronale, la camera dei bambini e due bagni. Anche qui permane la commistione di stili e di colori, soprattutto nella zona bagno: due piccole gallerie d’arte, rese vive dai graffiti dell’artista rumeno Vladimir Tudose. Un tocco di street style inedito, che rende unica e speciale tutta l’abitazione.

A pavimento serviva quindi una superficie che cooperasse all’ampliamento dello spazio e rappresentasse uno sfondo neutro per i materiali e i colori scelti: utilizzato nel colore Charcoal, Microtopping® Ideal Work® ha rivestito tutte le pavimentazioni e le pareti delle zone bagno. Materico e vellutato, Microtopping® ha contribuito all’atmosfera calda e famigliare, soprattutto laddove è stato accostato al legno naturale, come nei bagni.
Oltre ai benefici estetici, Microtopping® è stato scelto anche per le caratteristiche funzionali: essendo una pavimentazione continua – priva di fughe – è infatti facile e veloce da pulire.

 

 

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Monday, 03 February 2020 15:11

Una casa dal gusto eclettico-chic

Un vero rifugio di lusso nel cuore di Anversa, in Belgio: si tratta di una proprietà monumentale recentemente restaurata e strutturata su più piani.
L’abitazione si suddivide su 5 piani: al seminterrato si trova lo spazio dedicato al benessere e fitness, con una sauna, un bagno e la zona relax; al piano terra il soggiorno e cucina; al primo piano la camera da letto, il bagno ed un ufficio, così come al secondo piano; infine al terzo, il vano tecnico.

Il progetto di ristrutturazione, curato dallo studio Architects Vlassak Verhulst, si è basato sul mantenimento degli elementi originali, dallo stile classico, combinati con materiali e arredi molto contemporanei. La regola seguita è stata quella di non eccedere con il decoro, come è consuetudine per lo stile belga, in cui regnano la semplicità e la “giusta misura” senza paura di lasciare vuoti, che appariranno meglio di un sovraccarico di oggetti.

La struttura si caratterizza così per un’atmosfera molto elegante, e al contempo accogliente: i materiali scelti, come il legno di larice scuro o i pavimenti in rovere bruciato donano un senso di calore oltre che di regalità. Anche le forme dei complementi d’arredo, come si nota nel soggiorno, sono arrotondati e avvolgenti. Il rigore viene spezzato qua e là dai complementi, come il tappeto black and white del soggiorno o la parete effetto geometrico della camera da letto, che dona anche un lieve rimando allo stile etnico.

Il tutto completato dalla luce: le ampie finestre lasciano entrare la luce fredda di Anversa, il che conferisce ancora di più un senso di nido e poesia.

Quel tocco industrial in più lo conferisce il metallo, come l’ottone e il metallo scuro utilizzato per esempio per le luci della cucina, uno dei locali che attira maggiormente l’attenzione: la committenza desiderava infatti un “effetto bar” realizzato con un bancone centrale attorniato con sgabelli in stile vintage, per un look davvero modaiolo.
Scendendo le scale che portano al seminterrato si arriva invece allo spazio dedicato al relax: una sauna con adiacente zona lettura e bagno. La sensazione è quella di entrare in una moderna grotta, liscia e materica. Per i pavimenti, le pareti e il lavabo è stato infatti scelto Microtopping®, la soluzione Ideal Work® ideale per donare un look moderno e contemporaneo alla casa. Essendo una pavimentazione senza fughe, Microtopping ha saputo dare continuità agli spazi ampliandoli visivamente e conferendo una sensazione di purezza e di pace.

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A Wijnegem, nella regione fiamminga del Belgio, il designer e collezionista Axel Vervoordt dal 1998, anno in cui ha acquistato l’intera area, un tempo destinata alla lavorazione del malto, lavora al progetto Kanaal, che negli ultimi anni ha ripreso vita come isola culturale, residenziale e commerciale sostenibile e autentica, circondata dall'arte e dalla natura.

All’interno di questo ampio progetto rientra la ristrutturazione di un’ex distilleria situata lungo Canal Albert e oggi complesso residenziale di lusso, sempre curato dal famoso designer.

Entriamo ora in uno dei loft del complesso: immediatamente si coglie l’attenzione per l’armonia e l’equilibrio, due elementi che da sempre contraddistinguono la filosofia di Vervoordt.

“Non ripristinare il lavoro del tempo, ma mostrarlo”: è questo che ha guidato la progettazione del loft. Perché il tempo è un’artista che dona vita e carattere. Basta osservare i vecchi muri di mattone che sono stati mantenuti e che formano essi stessi un’opera d’arte.


L’appartamento fonde elementi moderni e antichi, e gioca molto sul contrasto di colori, con eleganza: nessun elemento si impone sull’altro, in questo modo si genera un senso di equilibrio. Vervoordt ha costruito un ambiente che trasmette silenzio e l’importanza del vuoto come fattore di pienezza, per un risultato di profonda quiete e armonia.

E così il legno grezzo gioca con l’ottone, il bianco delle pareti e dei tendaggi con il nero dei lampadari del living, degli infissi e del bancone della cucina, mentre tutto è reso più caldo dalle sedute pastello. Un mix di stili che si fonde piacevolmente.

A pavimento serviva una superficie che unificasse gli spazi e li fondesse del tutto, donando una sensazione di morbidezza e calore familiare: è stato così scelto Microtopping® Ideal Work®, utilizzato anche per rivestire il box doccia, i lavabi e la vasca del bagno.
Grazie alla sua estetica minimal, Microtopping® è infatti perfetto per valorizzare gli spazi industriali e moderni; ed è infine facile da mantenere nel tempo.

Architetto: Axel Vervoordt, http://www.kanaal.be/en
Photo Credit: Sarah Van Hove (Stijlvol Wonen Magazine)

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