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“ThinkIN, BuildIN, LivIN”: Alpac lancia una nuova campagna di Collective Design invitando architetti e progettisti a confrontarsi ed esprimere le loro opinioni sui temi della progettazione invisibile, della semplicità nella realizzazione edilizia e del comfort abitativo. Tre tematiche che, come ricorda il payoff dell’azienda da cui prende il nome la campagna, rappresentano le fondamenta della mission di Alpac.

“ThinkIN, BuildIN, LivIN, sono i concetti cardine su cui si basa la nostra promessa, dove IN rappresenta l’oggetto del nostro impegno: l’interno, il comfort indoor – spiega Massimo Dalla Via, Direttore Generale del Gruppo Alpac. Le nostre soluzioni sono esteticamente invisibili, semplificano la progettazione e la gestione delle prestazioni e garantiscono livelli ottimali di comfort indoor agli utenti. Crediamo moltissimo nel valore del confronto, per questo abbiamo pensato a questa iniziativa al fine di avviare un dialogo con i nostri interlocutori e creare un dibattito su questi temi.”

Nei prossimi mesi Alpac darà inizio al dibattito con la collaborazione di quattro importanti studi di architettura italiani - Studio Transit, PiuArch, Studio Park Associati e Vittorio Grassi Architetto & Partners – che per primi sono stati chiamati a dare il proprio apporto sulle tematiche sopracitate. Le loro dichiarazioni apriranno il confronto sui social: verranno infatti condivise attraverso dei post, a cui architetti e progettisti potranno rispondere proponendo il proprio punto di vista. Tutto il materiale collezionato durante il corso della campagna verrà poi raccolto in uno spazio sul sito aziendale.

A conclusione del progetto Alpac e gli Studi partner, selezioneranno il contributo più significativo tra quelli ricevuti. L’autore del commento verrà omaggiato di un weekend con pernottamento nella zona delle Dolomiti, per un’esperienza di totale comfort e relax.

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Da oggi le unità di Ventilazione Meccanica Controllata Alpac “parlano” la lingua dei sistemi domotici BTicino: le due realtà leader hanno infatti siglato una partnership tecnologica, con l’obiettivo di offrire al canale del Real Estate una soluzione integrata per la gestione della qualità dell’aria indoor. I sistemi di ventilazione Alpac, inseriti a scomparsa all’interno dei monoblocchi termoisolanti prodotti dall’azienda, saranno ora proposti al mercato di sviluppo immobiliare con nuove funzionalità, pienamente compatibili con l’impianto domotico Bticino. La collaborazione rappresenta un ulteriore passo in avanti per costruire case sempre più smart, che valorizzino la user experience rendendola protagonista in tutte le fasi della creazione di nuove abitazioni, a partire dalla progettazione.

“Il settore Real Estate si sta evolvendo velocemente – spiega Massimo Villa, Business Development Real Estate Manager di BTicinoe sempre più richiede prodotti all’avanguardia, capaci di rispondere alle crescenti esigenze dell’utente finale in termini sia di qualità abitativa che di comfort tecnologico. Questa partnership dimostra la volontà delle due aziende di impegnarsi in questa direzione: il dialogo tra le soluzioni VMC Alpac e i nostri sistemi domotici rappresenta infatti un importante valore aggiunto per chi ha come obiettivo lo sviluppo di abitazioni che mettano al centro il benessere di chi le vive quotidianamente”.

L’interazione tra la ventilazione Alpac e l’impianto domotico BTicino permetterà agli utenti di gestire la qualità dell’aria stanza per stanza, sia da casa che da remoto. Attraverso il pannello touch screen o l’app dedicata, infatti, sarà possibile impostare scenari di funzionamento a seconda delle esigenze del singolo ambiente e massimizzare così il livello di comfort indoor.  

“Iniziare una collaborazione con BTicino è stata una scelta spontanea – commenta Alessandro Villa Key Account Manager del Gruppo Alpac. Condividiamo infatti una mission rivolta all’innovazione, alla qualità e al miglioramento del benessere abitativo: l’integrazione delle nostre tecnologie rappresenta pertanto una naturale evoluzione delle stesse. È un nuovo modo di pensare la ventilazione, in una user experience più fruibile, più ricca e, soprattutto, più comoda”.

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Alpac, realtà vicentina leader nel settore delle soluzioni per la gestione del foro finestra e per il trattamento dell’aria indoor, entra a far parte dei Technical Partner di Milano Contract District, importante piattaforma di servizi per il Real Estate. L’accordo di collaborazione nasce dalla volontà condivisa di offrire agli attori del mercato immobiliare milanese, dagli sviluppatori ai consumatori finali, soluzioni uniche di capitolato che diano vita a progetti residenziali di pregio. Attraverso partnership selezionate con i migliori brand dell'home interior e delle finiture di design, infatti, Milano Contract District offre a committenti e acquirenti un pacchetto di servizi esclusivi “chiavi in mano” che comprende l’ideazione, la progettazione, la consulenza dedicata, la tecnologia e la realizzazione a 360° di progetti customizzati.

“Abbiamo incontrato subito grande sintonia con la mission del District – commenta Luciano Dalla Via, Amministratore Unico del Gruppo Alpac. Da un lato realizzare residenze di qualità, che garantiscano condizioni di vita ottimali a chi le abita, dall’altro semplificare il lavoro dei professionisti della filiera, offrendo loro soluzioni tecnologicamente avanzate capaci di ridurre i tempi e i rischi di errore in cantiere. I nostri monoblocchi con Ventilazione Meccanica Controllata integrata, ad esempio, sono il risultato di anni di Ricerca&Sviluppo: vengono progettati su misura, industrializzati nella produzione e possono fare davvero la differenza in termini di benessere abitativo”.

Le soluzioni Alpac saranno esposte all’interno dello showroom espositivo di Milano Contract District, uno spazio polifunzionale di 1.700 m2 dove la clientela può anticipare, attraverso una customer experience personalizzata, il sogno della futura casa approfondendo ogni aspetto della gamma disponibile da parte dei brand partner.

 “Il successo del nostro modello di business – commenta Lorenzo Pascucci, founder di Milano Contract District – è dovuto ovviamente anche ai brand che aderiscono alla nostra piattaforma e che, dal 2016 a oggi, ci hanno consentito di diventare un partner di valore nei confronti di importanti players del Real Estate nazionali ed internazionali. Le soluzioni Alpac, in particolar modo, ci consentono di progettare sin dalle fasi preliminari delle soluzioni di Interior Design in grado di accogliere una ventilazione performante ma “invisibile”, capace di integrarsi ad ogni contesto senza essere esteticamente invadente. La loro decentralizzazione, inoltre, permette di scegliere il modello più adatto ad ogni ambiente e di realizzare predisposizioni di arredo coerenti con la loro disposizione.”

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Il Gruppo Alpac vola oltre le previsioni di crescita: l’azienda, leader nel settore delle soluzioni per l’isolamento del foro finestra e per il comfort indoor, ha chiuso il 2019 con un fatturato di 30,8 milioni di euro, registrando un incremento del +11,6% rispetto al 2018. La crescita complessiva, tradotta in +3,2 milioni, evidenzia anche il mantenimento del 50% delle quote di mercato nel comparto dei monoblocchi finestra. Ad ulteriore conferma, inoltre, dell’efficacia del proprio modello di business e dell’impegno portato avanti in termini di sviluppo aziendale Alpac è stata recentemente premiata per il secondo anno consecutivo tra le “Deloitte Best Managed Companies”, un riconoscimento nato per omaggiare le aziende che ogni anno più spiccano per competenze, strategia, performance, e innovazione.

“Possiamo ritenerci molto soddisfatti dei risultati ottenuti nel 2019 commenta Luciano Dalla Via, Amministratore Unico del Gruppo. Sono ormai diversi anni che la nostra azienda continua a crescere senza vedere battute d’arresto e, come il premio Deloitte ci ha nuovamente confermato, ciò dipende in buona parte dal nostro approccio innovativo sia in termini di leadership che di Ricerca&Sviluppo. L’intento ora è quello di mantenere invariato il trend nonostante le difficoltà di un anno atipico come il 2020, segnato da un’emergenza che ha messo a dura prova tutta la filiera dell’edilizia. Il lockdown ha rappresentato una vera e propria sfida, ma siamo orgogliosi di aver reagito con grande flessibilità, riorganizzandoci e ripartendo in sicurezza non appena è stato possibile”.

Forte del proprio consolidamento sul mercato dei sistemi per la gestione del foro finestra, il Gruppo Alpac ha deciso quest’anno di muoversi anche nel settore delle riqualificazioni energetiche, investendo nel lancio di una nuova gamma prodotti dedicata. Pensata per rispondere a un trend in continua crescita come quello delle ristrutturazioni e riqualificazioni, la nuova linea comprende il cassonetto coibentato per avvolgibile MyBox, diversi modelli di VMC decentralizzata, il deumidificatore Ingenius DRY e la gattaiola termoisolante Ingenius MyPet.

“Nonostante le complessità causate dall’emergenza sanitaria abbiamo fortemente creduto in questo nuovo progetto – spiega Dalla Via. Già da diverso tempo ormai la nostra mission è quella di considerare il benessere abitativo nel suo complesso e la nuova linea ci permette di offrire al una gamma completa di soluzioni in grado di fare davvero la differenza sul piano dell’efficienza energetica e del comfort indoor”.

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Già leader in Italia nel settore dei monoblocchi e delle soluzioni per la gestione del foro finestra – Alpac si muove oggi anche nel mercato delle riqualificazioni energetiche con una gamma di soluzioni pensate ad hoc per dare nuova vita agli edifici ormai obsoleti. “Il contesto immobiliare italiano – commenta Luciano Dalla Via, Amministratore Unico del Gruppo Alpac – è composto per oltre l’80% di abitazioni residenziali costruite prima del 1990, di cui il 97% è in classe energetica G. È chiaro che il mercato dell’edilizia oggi è trainato dagli interventi di ristrutturazione e riqualificazione: ci siamo perciò voluti strutturare per rispondere a questo trend in continua crescita, proponendo una linea specifica di prodotti in grado di migliorare l’efficienza energetica e il comfort abitativo di immobili già esistenti”.

Della nuova gamma proposta da Alpac fanno parte diverse tecnologie innovative, tra cui il cassonetto coibentato per avvolgibile MyBox, proposto anche in una variante Ventilazione Meccanica Controllata integrata. Un prodotto innovativo in grado, grazie alle elevate prestazioni in termini isolanti, di migliorare l’efficienza energetica dell’abitazione risolvendo le problematiche legate al vano cassonetto, notoriamente uno dei punti più critici dell’involucro edilizio e responsabile di oltre il 25% delle dispersioni termiche del foro finestra. Nella nuova linea si affiancano al cassonetto coibentato anche diversi modelli di VMC decentralizzata, il deumidificatore Ingenius DRY e la gattaiola termoisolante Ingenius MyPet.

Ad ulteriore riprova della nuova spinta intrapresa verso il settore delle riqualificazioni, l’azienda ha da poco aderito anche al network Rete Irene, una realtà italiana attiva proprio nello sviluppo e nel coordinamento di progetti di efficientamento energetico, che si propone al committente come singolo interlocutore unendo in sé le specifiche competenze di tutti i suoi partner. “Da sempre siamo attivi nella promozione della cultura del risparmio e dell’efficienza energetica – continua Dalla Via – e aderire al network Rete Irene è stato un passo spontaneo in questa direzione. Riteniamo di vitale importanza collaborare e creare sinergie con le altre aziende del settore per creare business di qualità e portare avanti un progetto condiviso basato sull’efficientamento del parco immobiliare italiano, attualmente in tanta parte obsoleto ed energivoro".

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Milano, Giugno 2020 – Abitare In, importante società di sviluppo immobiliare milanese quotata in borsa, e Alpac, azienda vicentina leader nel settore dei sistemi per la gestione del foro finestra, hanno siglato un accordo di collaborazione con lo scopo di dar vita a soluzioni abitative confortevoli, efficienti e customizzate su larga scala. La partnership prevede infatti la fornitura dei monoblocchi Alpac con sistema di VMC integrato per la gestione dei fori finestra dei complessi residenziali sviluppati da Abitare In, a cominciare da quello già in costruzione nel quartiere di Maggiolina.

“Cercavamo un partner che ci consentisse di standardizzare un elemento costruttivo, il monoblocco, in modo da avere costi e tempi certi in fase di definizione delle realizzazioni – commenta Marco Grillo, Amministratore Delegato di Abitare In. La scelta è caduta su Alpac in quanto realtà solida e in crescita, in grado di fornirci un sistema prefabbricato prodotto a livello industriale ma con caratteristiche progettuali studiate ad hoc per ogni situazione. La componente VMC inserita nel monoblocco, inoltre, ci ha consentito di risolvere con un unico prodotto anche la problematica del ricambio d’aria, ormai imprescindibile nelle nuove abitazioni. Niente impianti, niente tubature o canalizzazioni: la decentralizzazione del sistema di ventilazione ci semplifica non poco le cose sia in fase progettuale che costruttiva.”

L’accordo tra le due realtà si inserisce nel contesto del trend in continua crescita della progettazione su misura: entrambe le realtà, infatti, hanno come key point nella loro mission aziendale la personalizzazione dell’offerta in base alle esigenze del proprio interlocutore.

“Ci siamo riconosciuti fin da subito nell’intuizione imprenditoriale di Abitare In che si basa nel voler progettare edifici di qualità, offrendo al cliente la migliore esperienza possibile – spiega Luciano Dalla Via, Amministratore Unico del Gruppo Alpac. L’intesa è stata spontanea: come Abitare In consente ai propri interlocutori di personalizzare la propria abitazione nel minimo dettaglio, noi customizziamo le nostre soluzioni per il singolo progetto, ‘vestendo’ il cantiere in modo quasi sartoriale pur industrializzando i processi di produzione”.

 

Didascalia immagine:

A sinistra Luciano Dalla Via, Amministratore Unico Gruppo Alpac, a destra Marco Grillo, Amministratore Delegato Abitare In.

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In una posizione centrale nel cuore di Roma, a due passi da attrazioni come il Colosseo, il Circo Massimo e le Terme di Caracalla, è recentemente stato completato il complesso Domus Aventino, un intervento residenziale di pregio che ha visto la riconversione funzionale di tre importanti edifici commerciali in nuovi appartamenti di lusso. Il progetto architettonico, commissionato da BNP PARIBAS Real Estate Property Development e curato dal rinomato Studio Tamburini, ha permesso il recupero delle tre palazzine – ex uffici centrali della Banca Nazionale del Lavoro – mantenendone i tratti caratteristici originari degli anni ’50. Una riqualificazione minimamente invasiva sul piano del paesaggio urbano, volta a valorizzare il patrimonio immobiliare esistente dando vita a nuovi spazi di vita tecnologicamente e esteticamente al passo con i tempi e in grado, allo stesso tempo, di mimetizzarsi in un contesto storico importante come quello della capitale.

Tutti e tre gli edifici si sviluppano per 6 piani fuori terra e prevedono dei piani interrati dove sono locati le cantine e i posti auto. Gli appartamenti realizzati sono complessivamente 185 – di varie metrature – a cui si aggiungono alcuni spazi dedicati ai servizi aggiuntivi riservati ai residenti: una sala per organizzare meeting ed eventi, una palestra privata, una hall con portineria e servizio di vigilanza. L’intervento ha interessato circa 20.000 mq2  nel quartiere Aventino, una delle aree più verdi di Roma: proprio per mantenere l’ottica “green” della zona tutte le abitazioni sono state dotate di ampie terrazze affacciate sugli spazi verdi che collegano gli edifici e oltre 1.000 mq2 sono stati destinati a giardini e vegetazione. Il design degli interni – realizzati su progetto dello Studio Marco Piva – ha privilegiato materiali e finiture di pregio made in Italy, combinando comfort, eleganza e innovazione.

L’intero complesso è certificato in Classe A, grazie alla scelta di soluzioni costruttive che massimizzano l’efficienza energetica e tecnologie domotiche che consentono di monitorare e ridurre i consumi attraverso la gestione a distanza di illuminazione, serramenti e condizionamento dell’aria. L’attenzione all’aspetto della sostenibilità ambientale si ritrova anche nella decisione di posizionare un impianto fotovoltaico sulla copertura dell’edificio centrale, in grado di soddisfare con una potenza di 165 kWp le necessità di tutti i residenti delle palazzine. Ma non solo: anche nella progettazione dell’involucro edilizio sono state privilegiate tecnologie costruttive con prestazioni elevate dal punto di vista termico, acustico ed energetico. Ai serramenti termoisolanti in legno e al sistema “brise-soleil” scelto per proteggere le abitazioni dall’irraggiamento solare sono stati infatti associati i monoblocchi termoisolanti Presystem per frangisole Alpac, realizzati su misura dall’azienda per gestire tutti i 950 fori finestra del complesso.

L’intervento ha richiesto un’attiva collaborazione tra i diversi attori del cantiere per risolvere alcune problematiche di ordine costruttivo: a fronte di muri perimetrali eseguiti con tecnica a secco da Saint Gobain e Weber, è stato infatti ideato un monoblocco ad hoc da installare prima della muratura, completo di quarto lato per isolare completamente il foro finestra e con specifiche caratteristiche per adeguarsi alle vetrate di ampia larghezza. La progettazione su misura della soluzione Alpac ha permesso di facilitare le operazioni di realizzazione del muro stesso che, con l’inserimento di speciali staffe, è stato reso autoportante e strutturale per il fissaggio dei muri perimetrali e dei serramenti. L’azienda ha curato direttamente anche la fornitura in loco dei monoblocchi – la gestione della quale, vista la posizione in pieno centro storico del cantiere, ha rappresentato una vera e propria sfida– nonché l’assemblaggio e la posa in opera qualificata tramite le proprie squadre specializzate, per assicurare le migliori prestazioni dei propri prodotti.

 

SCHEDA PROGETTO 

Intervento: Domus Aventino

Luogo: Roma, quartiere Aventino

Committente: BNP PARIBAS Real Estate Property Development

Studio di progettazione: Studio Tamburini

Progettazione interior design: Studio Marco Piva

Impresa edile: Colombo Costruzioni

Anno di completamento: 2019

Monoblocchi per la gestione dei fori finestra: Presystem frangisole su misura – Alpac Srl

Fornitura serramenti: Italserramenti

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Da un lato il concetto del riutilizzo dei materiali, dall’altro un’ispirazione che ricorda le forme squadrate delle architetture di Van Der Rohe: nasce così in provincia di Pordenone, a pochi km dal litorale veneto, il primo progetto tutto italiano di riconversione funzionale di classici container navali in residenza privata. Un’idea ambiziosa che racchiude in sé la volontà di dimostrare come oggi anche l’architettura residenziale possa essere innovativa, sostenibile e creativa. “Sono sempre stato attratto dai volumi cubici, dalle linee decise – spiega il committente e proprietario Alberto Bebi – per questo nella progettazione della mia casa ho scelto di partire dagli shipping container, un materiale inusuale che però si presta molto bene al concetto di riuso”.

Progettato dallo studio del geometra Gianluca Cristante, lo sviluppo della realizzazione vede la disposizione di otto container in una pianta a croce che gioca sulle forme a parallelepipedo dei volumi. Nello specifico sono stati posizionati quattro container da 12 metri nella parte anteriore, dove sono situate la zona living e la cucina al piano terra e la camera al primo piano, mentre quattro da 6 metri sono stati collocati per formare la parte posteriore – in corrispondenza dei locali di servizio, vano scale, bagni e cabina armadio. Un nono container da 12 mt, posizionato separatamente a pochi metri di distanza, funge da piccolo garage ed è stato volutamente mantenuto nell’estetica originaria: sfoggia ancora, infatti, il colore rosso e il logo della compagnia di trasporti.

Particolarmente complessa è stata la gestione dei fori finestra, ricavati sia dalle aperture già presenti nei container che da altre appositamente realizzate per garantire il miglior apporto di luce naturale all’interno dei locali. Climapac, lavorando in sinergia con lo strutturista e gli artigiani che hanno realizzato la controparete a secco sul lato interno, ha progettato una soluzione su misura: un sistema di spalle isolate in grado di contenere la guida per l'avvolgibile, il falso telaio per il corretto fissaggio dei serramenti e i supporti per poter sostenere e movimentare le tapparelle in alluminio. Lo spessore esiguo della muratura perimetrale (circa 18 cm) non consentiva, inoltre, di ospitare il cassonetto e il sistema oscurante a scomparsa, pertanto a chiusura degli 8 vani si è optato per MyBox, il cassonetto termoisolante di Climapac. Grazie all’elevata tenuta all’aria e all’acqua e alla trasmittanza termica certifica Uw= 0,54 W/m2K, MyBox ha garantito non solo la massima performance dei fori finestra in termini di isolamento termico, ma anche una migliore efficienza energetica generale dell’abitazione. Gli otto cassonetti sono stati realizzati anch’essi su misura, in colore grigio scuro e forma esterna squadrata, per adattarsi perfettamente sia al contesto murario che a quello estetico degli interni.

 “La sfida è stata trovare i giusti partner – continua Bebi – capaci di andare al di là della visione architettonica tradizionale. La struttura perimetrale dei container, infatti, non ha i normali elementi di ancoraggio ed appoggio per consentire l’installazione di normali controtelai e cassonetti. Attraverso un sopralluogo in loco e uno studio preciso, Climapac è riuscita a progettare un sistema ad hoc che non solo ha risolto le diverse problematiche presentate dal cantiere, ma che ha consentito anche un’installazione semplice e veloce. Il sistema di spalle coibentate ha raggruppato molteplici lavorazioni che altrimenti avrebbero dovuto essere realizzate in modo artigianale da diversi interlocutori, andando probabilmente a minare le prestazioni e il risultato estetico”.

 

Scheda progetto

Anno realizzazione: 2019

Località: Sesto al Reghena (PN)

Committente: Alberto Bebi

Progetto: Geom. Gianluca Cristante

Serramentista: Officina Nadalin

Gestione del foro finestra e cassonetti: Climapac

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Cani e gatti spesso vengono considerati veri e propri componenti della famiglia. Tuttavia, coloro che in casa hanno almeno un animale domestico sanno bene quante volte al giorno capiti di dover sospendere le proprie attività per aprire la porta e lasciarlo entrare o uscire. Proprio per questo Alpac – leader nel settore delle tecnologie per la gestione del foro finestra e del benessere abitativo – ha sviluppato INGENIUS MYPET, il primo sistema di accesso ad alte prestazioni termoisolanti che permette di gestire il passaggio degli amici a quattro zampe.

INGENIUS MYPET rappresenta una novità assoluta nel settore: disponibile in due versioni – MYPET con ante manuali e MYPET Microchip con accesso tramite lettura del microchip – questa innovativa soluzione può essere installata nella muratura in qualunque posizione della casa, rendendola pet-friendly senza andare a compromettere le prestazioni termo-acustiche della facciata. Un prodotto tecnologicamente avanzato studiato per non incappare nelle problematiche che generalmente si riscontrano con una normale gattaiola: inserito già in fase progettuale nell’edificio, infatti, INGENIUS MYPET evita di dover forare l’involucro a posteriori, rischiando di aumentare le dispersioni termiche e perdere la certificazione energetica della casa. Il tunnel interno al sistema, inoltre, è realizzato con pannelli isolanti componibili in base allo spessore della muratura, che consentono la massima resa termica in qualunque contesto.

Ma non solo: questa tecnologia è in grado di garantire sia la piena libertà all’animale, che può circolare in completa autonomia, sia il totale relax al proprietario. La variante MYPET Microchip, inoltre, assicura anche la più completa sicurezza: da un lato, infatti, il sistema riconosce l’animale attraverso il microchip o la medaglietta RFID e ostacola l’accesso ad altri ospiti indesiderati, dall’altro l’utente può controllarne il funzionamento, impostando degli scenari personalizzati come l’accesso solo durante le ore diurne o l’uscita selettiva (per esempio consentendo il passaggio al proprio gatto e non al proprio cane). Inoltre, grazie ad una passatoia interna lavabile ed estraibile, INGENIUS MYPET permette di mantenere igienizzato l’ingresso, evitando l’accumulo di peli e sporcizia.

Questo prodotto è disponibile sia in versione stand-alone che in una variante direttamente integrata al monoblocco finestra Alpac. Altrettanto prestazionale, questa versione presenta la gattaiola inserita direttamente nel sistema per la gestione del foro finestra e risulta ideale sia per interventi di ristrutturazione che per la nuova edilizia. In modo particolare se installato durante la costruzione dell’edificio, evita all’utente di dover intervenire sulla muratura, sugli infissi di casa o sulla porta d’ingresso a posteriori.

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L’integrazione di moderne tecniche costruttive con tecnologie sostenibili ad alta efficienza è il concept progettuale che ha dato vita al nuovo complesso residenziale nel quartiere di Mezzocammino, alle porte di Roma. Ideato dallo studio di architettura Studio Transit e realizzato dall’impresa Atlantico Costruzioni, questo progetto si inserisce nel contesto di un importante piano di sviluppo immobiliare che, negli ultimi anni, ha permesso a questa zona di passaggio tra il quartiere Eur e Ostia di crescere secondo i più moderni criteri di edilizia residenziale.
La realizzazione si compone di due corpi di fabbrica disposti su un asse curvilineo, in cui si alternano 97 alloggi di diversa metratura. I fronti principali, posizionati ad Est e Ovest, si differenziano nettamente per l’articolazione dell’impaginato di facciata, ma ritrovano coerenza nella cromaticità degli elementi architettonici.
Il fronte convesso ad Est, dove si trovano gli accessi, è caratterizzato da una griglia a geometria irregolare in cui si alternano spazi vuoti a superfici di lamiera macroforata sui toni del grigio, del bianco e del verde in un gioco di cromatismi che richiama i quadri di Mondrian. Il fronte concavo opposto, a Ovest, presenta invece un ritmo regolare, dettato dagli allineamenti orizzontali dei solai e dalle linee verticali delle griglie di separazione tra gli alloggi. A richiamare le note cromatiche del fronte Est le fioriere posizionate sui parapetti in vetro, che aggettano dalle terrazze. L’involucro edilizio viene completato nella sezione più interna da un macro-telaio rivestito di ceramica bianca che disegna i prospetti chiusi sugli affacci Nord e Sud.
“La realizzazione di questo complesso – spiega l’architetto Alessandro Pistolesi – è stata allo stesso tempo una sfida e una scommessa: abbiamo cercato di concepire un sistema edilizio originale per proporre al mercato residenziale della capitale, che presenta un’offerta alquanto inflazionata, un progetto dissonante e innovativo, sia sul piano tecnologico che su quello estetico.”
Per questa struttura si è scelto di privilegiare le tecnologie a secco, poco conosciute nella zona, che, accanto all’utilizzo di sistemi costruttivi con elementi realizzati in stabilimento e assemblati in opera, hanno permesso una notevole contrazione delle tempistiche in cantiere, una verifica efficace sulla qualità dei componenti edilizi ed un controllo puntuale sui costi di costruzione. Particolare attenzione è stata prestata poi all’aspetto del benessere indoor e delle prestazioni termoacustiche di facciata. In quest’ottica per la gestione di tutti e 410 i fori finestra del complesso sono stati scelti i monoblocchi per avvolgibile Ingenius VMC Alpac con ventilazione meccanica integrata.
“Progettare il comfort abitativo – prosegue l’Arch. Pistolesi – è un obiettivo sempre più importante al fine di realizzare un edificio rispondente sia alle esigenze dell'utente che alle sfide del mercato. La soluzione monoblocco ci ha permesso di isolare i fori finestra migliorando le prestazioni energetiche dell’edificio. Abbiamo scelto la linea Ingenius in quanto tecnologia integrata in grado di combinare elevate performance termoacustiche con i vantaggi del ricambio d’aria continuo.”
Il complesso di Mezzocammino è il primo intervento residenziale nella capitale ad aver installato la VMC integrata al monoblocco Alpac. Una scelta, quella di inserire una tecnologia nuova per il contesto, condivisa anche dall’impresa di costruzione: “in una metropoli caotica come Roma – spiega l’Ing. Dante Casini di Atlantico Costruzioni – un sistema che permette di isolare acusticamente oltre che termicamente la casa e assicurare in modo automatico e “invisibile” il filtraggio e il ricambio dell’aria indoor è sicuramente un fattore distintivo non indifferente per un’immobile residenziale”.

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